Umberto Galimberti

Cristianesimo

La religione dal cielo vuoto

Giangiacomo Feltrinelli Editore - Milano

Prima edizione nella collana "Serie Bianca" novembre 2012
Prima edizione nella collana "Universale Economica Saggi" gennaio 2015

Quarta di copertina

“Occupandosi a pieno titolo del mondo, il cristianesimo ha rinunciato alla gestione del sacro”. In questo libro, che riprende solo in alcune parti il precedente Orme del sacro, Galimberti definisce compiutamente la sua visione del cristianesimo, a cui riconosce il merito di aver dato vita e forma all’Occidente, ma che a questo Occidente ha anche strappato il cuore autenticamente religioso. Il cristianesimo è per Galimberti la religione dal cielo vuoto, la religione che ha desacralizzato il sacro, perché ha assegnato tutto il bene a Dio e tutto il male a Satana. Ha preferito la razionalità della filosofia greca con cui ha costruito la sua teologia al comandamento dell’amore che è l’essenza del messaggio evangelico. Per contare ancora qualcosa nel nostro mondo dominato dalla tecnica, questo cristianesimo ormai del tutto esangue e desacralizzato si è ridotto a un’agenzia etica, che si pronuncia su aborto, fine vita, scuola pubblica e privata, e si è fatto “evento diurno, lasciando la notte indifferenziata del sacro alla solitudine dei singoli, che un tempo erano protetti da quei riti e da quelle metafore di base che hanno fatto grande questa religione e così decisiva per la formazione dell’uomo occidentale, e che oggi, senza protezione religiosa, devono vedersela da soli con l’abisso della propria follia, che il sacro sapeva rappresentare e la ritualità religiosa placare”.

Umberto Galimberti, nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia della Storia. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca' Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membro ordinario dell’international Association for Analytical Psychology.

Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e di psicologia, ha tradotto e curato Jaspers, di cui è stato allievo durante i suoi soggiorni in Germania: Sulla verità (raccolta antologica), La Scuola, Brescia, 1970; La fede filosofica, Marietti, Casale Monferrato, 1973; Filosofia, Mursia, Milano, 1972-1978, e Utet, Torino, 1978.

Di Heidegger ha tradotto e curato: Sull’essenza della verità, La Scuola, Brescia, 1973.

Tra le sue innumerevoli opere: Orme del sacro, Feltrinelli, Milano 2000 (premio Corrado Alvaro 2001); La lampada di psiche, Casagrande, Bellinzona 2001; I vizi capitali e i nuovi vizi, Feltrinelli, Milano 2003; Le cose dell'amore, Feltrinelli, Milano 2004;  Il tramonto dell’Occidente, Feltrinelli, Milano 2005; La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla consulenza filosofica, Feltrinelli, Milano 2006; L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, Feltrinelli, Milano 2007; Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine, Apogeo, Milano 2008; I miti del nostro tempo, Feltrinelli, Milano 2009.

 

 

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