Silvano Calvetto

Pedagogia del sopravvissuto – Canetti, Améry, Bettelheim, Ibis, Como/Pavia 2013

La questione della possibilità di sopravvivere si è proposta, nel cuore del Novecento, in forme inedite per il tasso di violenza e di barbarie che hanno attraversato il secolo. A partire dalla fondamentale vicenda storica dell'Olocausto fino alle più diverse esperienze di catastrofe che caratterizzano la società di massa anche in tempo di pace, il concetto di sopravvivenza si è caricato di nuovi ed inquietanti significati.

Il presente volume, riferendosi a tre personalità esemplari della cultura novecentesca, non a caso provenienti, pur per vie diverse, dal comune sostrato mitteleuropeo, tenta una lettura del problema per riflettere su questa parola, come vuole Canetti, nella sua accezione originaria: “Sopravvivere” significa, infatti, “vivere sopra l'altro”, “vivere a scapito dell'altro”, con le complesse conseguenze che da questa condizione derivano.

Silvano Calvetto è ricercatore di Storia della pedagogia presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Torino. Membro della Segreteria di redazione del semestrale «Paideutika. Quaderni di formazione e cultura», ha già pubblicato, oltre a numerosi saggi su Riviste e opere collettanee, i volumi L’educatore Pietro. Il commissario politico come figura pedagogica della Resistenza (Torino, 2006); Tra ragione ed esistenza. Saggio sulla filosofia dell’educazione di Giovanni Maria Bertin (Roma, 2007). Ha, inoltre, introdotto e curato l'edizione del volume di Giuseppe Rensi, L'aspetto aristocratico della dottrina etico-pedagogica di Platone (Torino, 2009).

 

 

 

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