TOPOLOGIK Numero 8/ 2010    

Polylogikon Paedagogikon Wuppertal

Hommage an Jörg Ruhloff

Festschrift für Jörg Ruhloff

Scritti in onore di Jörg Ruhloff per il suo settantesimo compleanno

A cura di: J.Breithausen/F.Caputo/M.Borrelli

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Es gibt zahlreiche Gründe, Jörg Ruhloffs akademisches Oeuvre erneut zu würdigen. Ebenso vielfältig sind die Beweggründe, ihm für die entgegengebrachten wissenschaftlichen Anregungen und die erwiesene Freundschaft zu danken. Der 70. Geburtstag ist daher kein Anlass, aber eine willkommene Gelegenheit, dieses in verschiedener Form zu tun.

Jutta Breithausen, Jens-Frederik Eckholdt, Kornelia Charaf,

Erika Nassenstein, Denise Wilde, Anke Windgassen

 

 

Jörg Ruhloff è una delle figure più rappresentative del dibattito pedagogico in Europa. Chi, come me, ha avuto il piacere e l’onore di lavorare alla sua cattedra ha un doppio motivo per ringraziarlo. Ringraziarlo per il rigore scientifico o ‘fatica al concetto’ (Hegel) che il lavoro alla sua cattedra comportava. Quanti hanno frequentato i suoi corsi (e i suoi scolari sono tanti) sanno che con Ruhloff si entrava nella profondità del teoretico. Teoria e critica della teoria erano elementi fondamentali del suo approccio trascendental-critico e scettico. Si trattava dei fondamenti della teoria (pedagogica), non di puro decostruzionismo. Interrogare i presunti fondamenti: ma interrogare non significa demolire ogni fondamento. Certo la scepsi, che accompagnava l’approccio trascendental-critico, potrebbe ingannare quanti si avvicinano ingenuamente all’idea di fondo di Ruhloff. In verità si trattava e si tratta di non farsi guidare da impostazioni dogmatiche e assolutizzanti, per una discorsività critica e autocritica. Ma critica e autocritica non sono prive di fondamento, nel qual caso esse sarebbero un non-senso.

Vorrei, inoltre, ringraziare Ruhloff  non solo per il lavoro scientifico svolto assieme a lui (tanti sono i testi pedagogici che abbiamo curato assieme e pubblicato sia in lingua tedesca che in lingua italiana), ma per un secondo motivo: per la sua amicizia. L’amicizia vera è rara, è rarissima. E Ruhloff è una di quelle persone rarissime in una società il cui criterio è il che ‘cosa ne viene a me’.

Topologik dedica questo suo numero ad un grande maestro della pedagogia teoretica. Gli autori della Festschrift sono stati consapevolmente limitati ad un gruppo ristrettissimo di amici. Ovviamente si potevano invitare i nomi più prestigiosi della pedagogia europea e rappresentanti di altre discipline, come è stato fatto in altre occasioni, ma abbiamo preferito, in questo caso, limitare il numero dei collaboratori alla cerchia di quelli che frequentano con continuità la casa di Jörg Ruhloff.

Michele Borrelli

 

 

INDICE / CONTENTS / INHALT / SOMMAIRE

 

 

Michele Borrelli

La fine della Bildung e della Paideia occidentale

Hommage an Jörg Ruhloff

Jutta Breithausen, Jens-Frederik Eckholdt, Kornelia Charaf, Erika Nassenstein, Denise Wilde, Anke Windgassen

Zu-Gast-Sein bei Jörg Ruhloff: Polylogische Betrachtungen in sechs Gängen

 

Anke Windgassen

Ein Blick auf den Schauplatz der Gastfreundschaft

 

Denise Wilde

Tischgespräche: Der Tisch als polylogischer Ort

 

Erika Nassenstein

Eine philosophische Sicht auf das Pädagogische eines Diskurses

 

Jutta Breithausen

Zeiträumlichkeit und Argumentation. Kleine Replik zur Frage: Haben Argumente einen Ort?

 

Jens-Frederik Eckholdt

Das Zu-Gast-Sein als Ort der Muße – eine Erörterung in bildungstheoretischer Perspektive

 

Konni Charaf

Vom Mitnehmen und Mitgeben

 

 

 

Collaboratori / Mitarbeiter / Collaborators:

Michele Borrelli (Università della Calabria), Jutta Breithausen (Università di Wuppertal),  Kornelia Charaf (pedagogista), Jens-Frederik Eckholdt (Università di  Wuppertal), Erika Nassenstein (mag. phil.), Denise Wilde (Università  di Wuppertal), Anke Windgassen (pedagogista).