"La lotta alla mafia non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, che tutti abitui a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà, che si oppone al puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità!"

(Paolo Borsellino)

"La cultura per la legalità è lo strumento essenziale per sconfiggere un giorno le mafie e le forme criminali. Non si può pensare che il compito di lottare la criminalità possa essere delegato solo alle forme repressive"

 (Giovanni Falcone)

 

GIANFRANCO BONOFIGLIO

La città oscura


venti anni di impegno per una nuova cultura della legalità

Prefazione di Gerardo Mario Oliverio

Falco Editore, 2005, ISBN 88-89848-02-2, euro 10,00, pp. 204

Di lotta alla mafia si parla da anni, ma esiste realmente la volontà di combatterla?

La Città Oscura è un simbolo, può essere la parte occulta di ogni nostra città. Rappresenta quell'area indefinita di collusione, quel terzo livello, di politici, di imprenditori, di professionisti, di burocrati che convive con la mafia e che dalla mafia trae vantaggi e posizioni sociali.

Il libro riprende gli articoli scritti da Gianfranco Bonofiglio nel periodo che va dal 1988 al 2005, un arco di tempo di quasi diciassette anni, da cui si evince chiaramente che nulla è cambiato. Anzi la 'ndrangheta è più forte.

Questa testimonianza è la storia di un impegno ventennale per una nuova cultura della legalità, spesso ignorato in una regione dove tutti accettano supinamente una società basata sull'illegalità diffusa ed ambientale. Una coraggiosa denuncia di come chi, fuori dai contesti di potere e di appartenenza, incontra solo un "muro di gomma", dove ogni energia si infrange e si disperde.

Ma, nonostante tutto, non può spegnersi la speranza che, soprattutto le nuove generazioni, possano, un giorno, vivere in un mondo migliore.

 

Gianfranco Bonofiglio, giornalista, conduttore televisivo, da sempre impegnato nella diffusione della cultura per la legalità. Agli inizi degli Anni Ottanta, da studente universitario, collabora con il Centro di ricerca sul fenomeno mafioso presso l'Università della Calabria, condotto dal professor Pino Arlacchi. Responsabile del Centro studi nazionale sull'illegalità - osservatorio antimafia costituito nel 1987 - coordina ricerche e studi sul fenomeno mafioso con altri centri in Sicilia, Piemonte, Lombardia, Toscana e con diverse università italiane. Collaboratore esterno presso l'Unical in corsi sulla questione criminale. Responsabile dell'Osservatorio permanente sulla legalità e sicurezza dell'Ente Provincia di Cosenza.