Eventi

   
   
 

Fratelli di sangue

La 'ndrangheta tra arretratezza e modernità:

da mafia agropastorale a holding del crimine

di

Nicola Gratteri  Antonio Nicaso

Nota introduttiva di Luigi M. Lombardi Satriani, Collana: Mafie, diretta da Antonio Nicaso, Pellegrini Editore, Cosenza 1a ed. dicembre 2006, 2a/3a/4a ed.gennaio 2007, 5a/6a ed. febbraio 2007, pagine 319, € 20,00.

Un breve profilo degli Autori

Nicola Gratteri

ANTONIO NICASO

Biography

Antonio Nicaso’s Homepage

Antonio Nicaso

Books

The Sicilian Connection

Angels, Mobsters and

Narco-Terrorists: The Rising

Menace of Global Criminal Empires

Liens du sang

Recension de livre

Auteur, Nicaso, Antonio

TRAFIC DE DROGUE

Radio-Canada.ca

Montréal: un laboratoire
pour le crime organisé

Nacional / El Diario de Hoy - El Salvador

Antonio Nicaso, autor e investigador italiano
La mafia no es exclusividad
de un país o de un pueblo

Σικελική μαφία

Antonio Nicaso

 

 

 

Conferenza-dibattito sul libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso: «Fratelli di sangue»


Iniziativa promossa dal Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel (Onlus), in collaborazione con la parrocchia di Acquappesa e le scuole e le istituzioni del territorio

Il Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel (Onlus) ha promosso e organizzato un importante dibattito sul libro «Fratelli di sangue» con la presenza degli autorevoli Autori, Nicola Gratteri e Antonio Nicaso (collegato in videoconferenza dal Canada).

La conferenza si è svolta presso la Sala Congressi del Grand Hotel delle Terme (Acquappesa) in presenza di un numeroso pubblico, costituito in gran parte da studenti e insegnanti.

L’organizzazione della manifestazione ha visto coinvolti la parrocchia e il comune di Acquappesa, rispettivamente rappresentati dal parroco don Giacomo Minervino e dal sindaco Saverio Capua, nonché rappresentanti di scuole ed istituzioni del territorio: Franca Muglia, referente per la legalità del Liceo Classico-Scientifico di Cetraro; Franco Perre per l’Istituto Tecnico Statale per il Turismo di Acquappesa; gli alunni dell’ITT di Acquappesa, autori di un Cortometraggio dal titolo: “Il bivio della vita”; Mirella Mannarino, dirigente del “Laboratorio Sperimentale G. Losardo” (Cetraro), promotore di un Cortometraggio dal titolo “Padre Coraggio”; l’Associazione Università Libera Popolare “Nicola Carrozzino”, con il suo presidente Emilio Sciammarella.

Presenti anche appartenenti alle Forze di Polizia e Corpi di Polizia Municipali e dell’Arma dei Carabinieri della zona.

Un ringraziamento speciale per il sostegno alla manifestazione all’Amministrazione comunale di Acquappesa.

Sono intervenuti l’Editore Walter Pellegrini e il Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria Roberto Occhiuto.

Ad introdurre e moderare il dibattito è stata la giornalista Antonella Alvaro.

Oratore ufficiale del dibattito il Professor Michele Borrelli, ordinario di Pedagogia generale all’Unical, filosofo e pedagogista di grande competenza, presidente del Centro filosofico promotore della manifestazione.

Risorsa preziosissima l’Autore, presente in sala, Nicola Gratteri, protagonista fra i più esposti nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata e fra i più qualificati esperti internazionali in materia, ha letteralmente conquistato il numeroso pubblico intervenuto per la chiarezza espositiva e la capacità di presentare un argomento così delicato e complesso in modo facilmente comprensibile per un pubblico molto vasto in prevalenza composto da ragazzi, famiglie e insegnanti.

La conferenza-dibattito del 4 giugno scorso si pone come momento di riflessione, fortemente voluto dal Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel e dalla parrocchia di Acquappesa e le scuole e le istituzioni del territorio, per rafforzare la discussione filosofica e pedagogica rispetto alla involuzione sociale e al diffuso senso di spaesamento provocati dalla criminalità organizzata in Calabria.

La criminalità organizzata calabrese ha sferrato un duro attacco al fondamento e alla struttura stessa della società calabrese con ricadute in termini di degenerazione sociale e di crisi di ordine politico. 

Per intensificare l’attività di promozione di una cultura della legalità su tutto il territorio e far maturare coscienza critica viva e partecipata, l’onorevole Roberto Occhiuto ha evidenziato, nel corso del suo intervento, la necessità di sostenere iniziative editoriali di questo tipo volte a favorire la conoscenza delle dimensioni del fenomeno criminale calabrese e la sua costante espansione.  

Solo una corretta opera di conoscenza, e dunque un’azione di prevenzione sul territorio e nelle scuole, può infatti rompere il cerchio di paura, remore, violenza, omertà, complicità, che circondano questo tragico fenomeno.

Parole di esortazione a sostenere la Magistratura nella difficile lotta contro la mafia sono state pronunciate da don Giacomo Minervino, il quale ha sottolineato come la comunità ecclesiale è impegnata a tutti i livelli contro la mafia. Ha ricordato, al riguardo, uno dei martiri della lotta alla mafia, Padre Giuseppe Puglisi, sacerdote siciliano che nel giorno del suo 56mo compleanno venne ucciso dalla mafia. E a questo proposito ha riportato alla memoria le parole di Giovanni Paolo II, rimaste indelebili nelle nostre menti, pronunciate nel 1993 nella valle dei templi di Agrigento: “Convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”, nonché l’intervento deciso di Benedetto XVI diretto contro i trafficanti di droga durante una sua recente visita presso una comunità di recupero in Brasile: “Dio vi chiederà conto di tutto il male che avete fatto a una moltitudine di giovani!”.

Una proposizione del filosofo e pedagogista Michele Borrelli ha precisato e amplificato la sfida educativa che risiede nel libro in questo modo: “Il lavoro straordinario, coraggioso di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso è un segnale forte, fortissimo che noi dobbiamo accogliere, fare nostro e portare avanti nella lotta all’illegalità, alla violenza, alla criminalità”.

“Detto in altri termini – ha spiegato il filosofo – noi stiamo drammaticamente registrando la bancarotta del principio della legalità”.

È necessario e urgente ridare un nuovo profilo etico a questo principio. È qui che Borrelli individua uno dei fondamentali itinerari di lettura del libro. In questo contesto il relatore ha dichiarato:“Vivere la legalità è un principio ed un impegno; è un atteggiamento anche e forse soprattutto mentale. Dove questo principio viene meno, avanza l’indifferenza; l’indifferenza verso la criminalità si traduce in omertà, in ultima analisi in accettazione; l’accettazione diventa convivenza. Si diventa Fratelli di sangue. Dove regnano l’indifferenza e l’omertà, la criminalità può organizzarsi e fiorire, può espandersi, rafforzarsi e trasformarsi appunto in quella fonte distruttiva che scardina dalle fondamenta i princîpi della convivenza civile e della democrazia”.

“La battaglia contro la criminalità organizzata – ha dichiarato – è una questione che deve riguardare tutti i cittadini. Non serve solo tematizzare le domande: dov’è lo Stato? Dov’è la giustizia?”.

Borrelli ha evidenziato che si deve piuttosto mettere alla prova noi stessi e chiedersi: “dov’eri tu quando la criminalità si organizzava e bussava alle tue porte? Dov’eri tu quando tuo figlio entrava in questa o quell’altra organizzazione di criminali? Perché hai vissuto nell’omertà e convivi tuttora con e nell’omertà? Nessuno può sfuggire all’appello che la legalità deve essere difesa da ognuno di noi e non solo dalle forze dell’ordine”.

Il relatore ha invocato in proposito un quadro unitario di obiettivi per i docenti e tutti i formatori, facendo emergere l’enorme mole di lavoro a cui “sono chiamate le scuole di ogni ordine e grado e nuovamente la fatica quotidiana, incessante e logorante degli insegnanti”. “Fatica – ha precisato Borrelli – che molti misconoscono,  non vedono e sottovalutano”.

In questa mole di lavoro prosegue “sono chiamati in causa gli studenti, i giovani, le famiglie, la Chiesa. È chiamata in causa l’educazione. Tutta l’educazione. Educare al principio della giustizia, educare alla legalità, è un lavoro pedagogico, è un lavoro didattico”.

È importante che chi lavora nei settori educativi si impegni a perseguire l’educazione ai valori della legalità, al  rispetto degli altri e della cosa pubblica. Borrelli ha, perciò, rivolto un appello accorato anche e soprattutto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado.

“So bene – ha affermato – quanto siano sensibili i docenti nelle scuole; so che l’educazione alla legalità è un tema forte nelle scuole. Ed è un tema, colleghe e colleghi, che deve rimanere forte e dobbiamo ulteriormente rafforzare”.

Il relatore ha ringraziato l’Autore del libro Nicola Gratteri “per l’illuminante lavoro, per la sua presenza nel territorio di Acquappesa, per la discussione che permetterà di avviare con lui in questa nostra terra di Calabria, tanto bella ma tanto bisognosa di essere difesa e protetta dalla criminalità organizzata e dalla invadente illegalità che grava sul futuro nostro e su quello delle generazioni future”.

Ha, inoltre, elogiato l’intraprendenza dell’Editore Walter Pellegrini, sempre sensibile al tema delle mafie e ‘ndranghete, esortandolo a favorire la diffusione di studi di questo genere.

A questo proposito Borrelli ha precisato: “Abbiamo bisogno di lavori, di segnali del genere se vogliamo portare avanti lo sviluppo culturale e, quindi, anche politico ed economico nella nostra terra di Calabria”.

Il relatore ha, infine, terminato la sua relazione condensando il difficile momento storico che sta vivendo la Calabria con la seguente esortazione:

“Non possiamo e non vogliamo consegnare ai nostri figli, alle generazioni future, una Calabria della ‘ndrangheta”.

 

 Francesca Caputo

   

"Topologik.net", Collana di Studi Internazionali di Scienze Filosofiche e Pedagogiche, ISSN: 1828-5929, Sezione "Articoli", 16/06/2007, pp.1-4.

 


 
 

   

 

In piedi: Nicola Gratteri (sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria); a sinistra: Michele Borrelli (docente ordinario all'Unical e presidente del Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel); a destra: don Giacomo Minervino (parroco di Acquappesa) e Antonella Alvaro (giornalista).

 

Uno scorcio della sala e del tavolo dei relatori durante l'intervento del dott. Nicola Gratteri.

 

Nicola Gratteri durante il suo intervento

 

Uno scorcio del tavolo dei relatori e della sala mentre Nicola Gratteri illustra alcuni punti fondamentali del suo libro.

 

Ancora uno scorcio del pubblico

 

Un momento della Videoconferenza con il Canada. Sul monitor Antonio Nicaso, fra i maggiori esperti mondiali nello studio della criminalità organizzata.

 

In piedi: l'on. Roberto Occhiuto (Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria); a destra: il dott. Walter Pellegrini (Editore); a sinistra: il prof. Michele Borrelli (docente ordinario all'Unical e presidente del Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel).

 

Uno scorcio del pubblico durante l'intervento dell'on. Roberto Occhiuto.

 

L'on. Roberto Occhiuto nel corso del suo intervento