Michele Borrelli, Lettere a Kant. La trasformazione apeliana dell'etica kantiana,

Pellegrini, Cosenza 2005, ISBN 88-8101-287-1 - Euro 15,00 - pp. 134

Caro Kant,

voglio subito dirti che ti seguo con piacere, sempre ancora, a due secoli e un anno dalla tua scomparsa, ma, come avrai modo di notare in questo mio inquadramento del tuo pensiero in forma epistolare, e ti prego di non prendertela, cercherò di leggere le tue tematiche filosofiche di fondo alla luce dell'operazione di revisione in chiave trascendentalpragmatica (ti spiegherò subito di cosa si tratta) delineata dall'amico del cuore Karl-Otto Apel (anch'egli pensatore tedesco come te e tra i più raffinati) che ti è rimasto comunque fedele, anzi, nell'epoca della detrascendentalizzazione che ha coinvolto inaspettatamente filosofi come Habermas e Putnam, forse è ancora l'unico vero tuo amico-continuatore e sostenitore (Michele Borrelli, Lettere a Kant. La trasformazione apeliana dell'etica kantiana, Pellegrini, Cosenza 2005, Prima Lettera, p. 29).

Questo che vi presentiamo è un libro agile e scorrevole che facilita la comprensione del pensiero kantiano. In una forma confidenziale ed amichevole, che fuoriesce dai soliti canoni di discutere la filosofia, Michele Borrelli interpreta la filosofia kantiana nel contesto del proposito apeliano di ricostruzione-trasformazione della filosofia moderna in chiave trascendentalpragmatica. Come chiarisce l'Autore nella Premessa: «La filosofia trascendentalpragmatica di Karl-Otto Apel è qui intesa come partner discorsivo e come possibilità e necessità di leggere Kant nel mondo di oggi totalmente diverso di quanto non fosse ai tempi di Kant. Ovviamente non si trattava di discutere Kant in generale o di elogiarne nuovamente le geniali evidenze che hanno rivoluzionato la filosofia e soprattutto la teoria della conoscenza, ma piuttosto di mettere in risalto quegli elementi di possibile attualizzazione della sua filosofia che rimangono oggi di forte rilevanza come il problema della fondazione dell'etica e ad esso connessa la domanda di fondazione di filosofia e scienza, o da prospettiva odierna: la domanda di fondazione delle scienze sociali o dello spirito. Tenendo ferma la questione della fondazione, il problema era vedere se le soluzioni avanzate da Kant restassero in piedi alla luce della sua analisi e quali fossero le domande irrisolte e da risolvere allora come oggi». L'Autore dedica il libro a Immanuel Kant, a due secoli e un anno dalla sua scomparsa e a Karl-Otto Apel, l'lmmanuel Kant dei nostri giorni.

Michele Borrelli, Lettere a Kant. La trasformazione apeliana dell'etica kantiana

Pellegrini, Cosenza 2005, ISBN 88-8101-287-1 - Euro 15,00 - pp. 134.

Le riflessioni qui sviluppate mettono, da un lato, in evidenza alcune aporie da cui Kant non è uscito sia per quanto concerne l’ambito della fondazione etica (separazione e inconciliabilità di Io empirico ed Io trascendentale) sia per quanto concerne l’ambito della conoscenza (separazione rigorosa e inconciliabile di Verstand e Vernunft); dall’altro dimostrano che se al soggetto-conoscenza solus ipse e pre-linguistico, teorizzato da Kant, affianchiamo la suddivisione-distinzione di ragione teoretica e ragione pratica, notiamo che nonostante il tentativo della Critica del giudizio intesa come anello di congiunzione tra mondo fenomenico (Critica della ragion pura) e mondo noumenico (Critica della ragion pratica), non solo la ragione umana ha difficoltà a trovare la sua autosintonia (Selbsteinstimmigkeit), a cui Kant tanto aspirava, ma diventa anche impossibile portare avanti il tentativo kantiano di voler fondare universalmente l’etica e, in ultima istanza, la filosofia e la scienza. Per superare le aporie e il conflitto creati da Kant in seno alla stessa ragione e pensare in termini di fondazione dell’etica o di filosofia e scienza e/o di scienze sociali, le cinque lettere qui indirizzate a Kant sono state pensate come riflessioni alternative secondo la chiave di lettura trascendentalpragmatica, in base al doppio passaggio elaborato da Karl-Otto Apel: dall’Io conoscente al co-soggetto o intersoggetto e dalla separazione-distinzione di ragione pratica, ragione teoretica e ragione estetica all’unitarietà di queste tre accezioni di ragione nella ragione argomentativa.

In tutta una serie di passaggi, in cui viene chiamata in causa la fenomenologia quanto l’ermeneutica, la logica delle scienze sociali quanto la teoria della conoscenza, la “fine della filosofia” quanto una sua riproposizione in chiave postmetafisica, le Lettere a Kant mettono a fuoco i molti problemi odierni che minacciano l’umanità e le possibili soluzioni sul piano teoretico e pratico che l’etica del discorso di Karl-Otto Apel, diversamente dall’etica formulata da Kant, ha saputo elaborare in modo chiaro, illuminante e controcorrente.

 

INDICE

Premessa

 

Delineamento del problema:

La tripartizione kantiana della ragione e la conseguente impossibilità di fondare filosofia e scienza

 

Prima lettera

La trasformazione trascendentalpragmatica della filosofia kantiana

 

Seconda lettera

La fondazione trascendentalpragmatica delle scienze sociali e dell'ermeneutica

 

Terza lettera

L'etica del discorso

 

Quarta lettera

La necessità di razionalità etica nell'era della civilizzazione tecnico-scientifica

 

Quinta lettera

Il problema della verità e il rapporto con l'etica (verità come idea regolativa)